Nell’era della globalizzazione, molti imprenditori e professionisti guardano oltre i confini nazionali per ottimizzare la propria attività. Un’opzione sempre più considerata è aprire una società in Inghilterra e lavorare in Italia. Questa strategia può offrire diversi vantaggi, ma è fondamentale conoscerne le implicazioni legali e fiscali per operare correttamente.
Perché considerare di aprire una società in Inghilterra?
L’Inghilterra, e più in generale il Regno Unito (UK), è da sempre una giurisdizione attraente per l’apertura di nuove imprese. I motivi principali includono:
- Burocrazia semplificata: Il processo per costituire una società in UK è notoriamente rapido e meno complesso rispetto a molti altri Paesi europei.
- Reputazione internazionale: Avere una sede legale in UK può conferire un’immagine di maggiore prestigio e affidabilità a livello internazionale.
- Flessibilità normativa: Il quadro normativo inglese offre una certa flessibilità nella gestione aziendale.
Ma come si inserisce questo nel contesto italiano? Molti si chiedono se sia possibile aprire una società in UK e continuare a operare fisicamente o commercialmente in Italia. La risposta è sì, ma con delle precise condizioni.
Aprire società in UK e operare in Italia: cosa sapere
La questione cruciale quando si decide di aprire una società in Inghilterra e lavorare in Italia riguarda la residenza fiscale della società e la prevenzione di contestazioni relative a una “esterovestizione”.
La residenza fiscale della società: il fulcro del problema
Una società è considerata fiscalmente residente in Italia se:
- Ha la sua sede legale in Italia.
- Ha la sua sede dell’amministrazione (il luogo dove vengono prese le decisioni strategiche e gestionali) in Italia.
- Ha l’oggetto principale della sua attività in Italia.
Se una società, pur essendo costituita in UK, ha la sua effettiva gestione e le sue decisioni principali prese da persone residenti in Italia, e la maggior parte delle sue attività si svolge nel territorio italiano, l’Agenzia delle Entrate potrebbe contestare la residenza fiscale estera, considerandola in realtà come una società “esterovestita” e quindi fiscalmente residente in Italia. Questo comporterebbe l’applicazione della normativa fiscale italiana, con possibili sanzioni.
Il concetto di stabile organizzazione
Un altro aspetto fondamentale è la stabile organizzazione. Se la società inglese opera in Italia tramite una sede fissa di affari (ufficio, cantiere, ecc.) o tramite un agente dipendente che conclude abitualmente contratti in nome e per conto della società, allora si configura una “stabile organizzazione” in Italia. In questo caso, i redditi attribuiti a tale stabile organizzazione sarebbero tassabili in Italia.
Come operare correttamente per evitare l’esterovestizione
Per aprire una società in Inghilterra e lavorare in Italia senza incorrere in problemi, è essenziale dimostrare la reale “sostanza” della società inglese in UK. Ecco alcuni suggerimenti:
Reale presenza in UK
La società dovrebbe avere una sede fisica in UK (anche un ufficio virtuale avanzato, ma con servizi reali di segreteria e gestione della corrispondenza) e un conto corrente bancario inglese.
Consiglio di amministrazione in UK
Le decisioni strategiche e gestionali dovrebbero essere prese in UK da amministratori o dirigenti che siano effettivamente residenti o presenti in loco.
Attività commerciale significativa in UK
Parte dell’attività commerciale (ad esempio, rapporti con fornitori/clienti inglesi, marketing locale) dovrebbe essere svolta in UK.
Contratti chiari:
I contratti con i clienti italiani dovrebbero essere redatti in modo da riflettere la natura internazionale dell’operazione.
Consulenza professionale:
È altamente consigliabile rivolgersi a commercialisti e avvocati esperti in diritto tributario internazionale, sia in Italia che in UK.
Tipologie di società inglesi adatte a operare con l’Italia
Le forme giuridiche più comuni per aprire società in UK e operare con l’Italia sono:
- Società LTD (Limited Company): Equivalente alla S.r.l. italiana, è la forma più diffusa e offre responsabilità limitata ai soci.
- Limited Liability Partnership (LLP): Simile a una società in accomandita semplice, ma con responsabilità limitata per tutti i soci (members), spesso utilizzata da professionisti.
La scelta dipende dalle specifiche esigenze e dalla natura dell’attività.
Aspetti fiscali da considerare
Quando si opera tra UK e Italia, è fondamentale considerare l’applicazione della Convenzione contro le doppie imposizioni fiscali esistente tra i due Paesi. Questa convenzione serve a evitare che i redditi siano tassati due volte (sia in UK che in Italia).
Tuttavia, la convenzione non elimina il rischio di esterovestizione: se la società è considerata fiscalmente residente in Italia, la convenzione non si applica per la sua totalità dei redditi, ma solo per la possibile “stabile organizzazione” italiana.
Una scelta complessa ma possibile
Aprire una società in Inghilterra e lavorare in Italia è una strategia che può portare benefici, ma richiede un’attenta pianificazione e una gestione rigorosa. Non è una soluzione per eludere il fisco italiano, ma un’opportunità per chi intende sfruttare la flessibilità e la reputazione del sistema inglese, operando nel rispetto delle normative internazionali e italiane.